Dire di no significa
porre dei limiti stabilendo quindi una distanza tra un desiderio e la sua
soddisfazione. Molte persone hanno difficoltà a dire di no o a ricevere loro
stessi un rifiuto. Questa difficoltà può essere influenzata da tanti motivi che
hanno a che fare con la situazione di vita attuale ma anche con quella passata.
Diventare genitori
rappresenta una grande opportunità di crescere come individui, perché si ritorna,
anche se con un ruolo diverso, all’interno di una relazione genitore-figlio.
Spesso si sente dire da un genitore: “non
avrei mai pensato di poter avere con i miei figli gli stessi comportamenti che
da bambino criticavo nei miei genitori eppure mi ritrovo ad agire esattamente
in quel modo”, oppure “con i miei
figli ho deciso che non avrei mai fatto gli errori dei miei genitori e quindi
mi comporto nel modo diametralmente opposto”.
Quando si diventa
genitori, ci si porta dietro elementi del passato che influenzano il modo di
relazionarsi con i propri figli. Esperienze non completamente elaborate,
questioni non risolte o lasciate in sospeso con i propri genitori si riflettono
nella relazione con i propri figli assumendo la forma di forti risposte emotive,
comportamenti impulsivi o distorsione nell’interpretazione dei comportamenti
del bambino.
Se abbiamo avuto
un’infanzia problematica ma siamo comunque riusciti a capire il senso di quelle
esperienze, non necessariamente ricreeremo interazioni negative analoghe nel
rapporto con i nostri figli. In assenza di una simile comprensione della nostra
storia tenderemo invece a riprodurre modelli negativi di interazioni familiari,
che si trasmettono di generazione in generazione.
Una maggiore conoscenza e
comprensione di noi stessi e della nostra storia può quindi aiutarci a
liberarci dai modelli del passato che imprigionano nel presente e a costruire
una relazione più efficace e soddisfacente con i nostri figli, permettendoci di
creare uno stato di benessere emotivo e di sicurezza che li aiuta a crescere
sereni e sicuri.
Ritornando alla questione
dei limiti, I bambini hanno bisogno che i genitori indirizzino i loro
comportamenti per imparare quali azioni sono appropriate all’interno della
famiglia e nella società.
La definizione di regole
e limiti può generare conflitti quando un bambino desidera fare qualcosa che il
genitore non intende permettergli. Quando si sente dire no un bambino capisce
che ciò che desidera fare o che ha già fatto è sbagliato. A questo punto il
genitore può contribuire a dirigere impulsi ed energie verso un obiettivo meno
pericoloso e socialmente più accettabile. Il segreto per mantenere il contatto
durante questo tipo di interazioni consiste nel sintonizzarsi con lo stato
emozionale primario del bambino. Per un bambino ricevere una risposta del tipo
“So che hai voglia di mangiare un gelato ma è quasi l’ora di mangiare, potrai
avere il tuo gelato dopo cena” è esperienza ben diversa da sentirsi dire solo
“no adesso non puoi avere un gelato”.
I commenti empatici e
riflessivi aiutano i nostri figli a superare la frustrazione determinata dal
fatto di non poter ottenere ciò che vogliono. Tutto ciò è più facile affrontarlo
se ci siamo liberati dalle catene del nostro passato.
dott.ssa Suhail Zonza
Elicriso Psicologia e Riabilitazione